• Curatore del sito Francesco Braghetta

Per delle somiglianze con la grafia di Puccini, in linea di principio, ho adottato i criteri del Centro Studi Giacomo Puccini di Lucca (1)

Ho trascritto fedelmente l'originale rispettando: maiuscole, minuscole, accenti, capoversi, punteggiatura, uso dei trattini, capoversi, errori ortografici, concordanze omesse, posizione delle parti della lettera, sottolineature semplici e doppie, mentre ho segnalato in nota le superiori. Il rischio maggiore di fraintesi è con le fotocopie per interpretare esattamente i segni d'interpunzione, le vocali, i nomi propri.

La grafia non sempre consente di decidere con sicurezza se si tratta di lettera maiuscola o minuscola. Ciò succede spesso ad esempio nei casi di a, c, m, t, mentre per b, i, r, la decisione è più facile" (2).

La calligrafia, oltre che per l'accento circonflesso, "non consente neppure di distinguere con sicurezza gli accenti gravi da quelli acuti, né gli accenti dagli apostrofi, né di decidere se le sillabe finali in –i abbiano un accento o solo il puntino" (3).

Le lettere in francese presentano un numero maggiore di errori ortografici; l'accentazione è approssimativa o inesistente. Per queste anomalie si veda la  pagina seguente.

Anche per la punteggiatura fatta di: puntino, trattino molto corto, sottile o leggermente allungato ho cercato di rispettare l'originale.

Ho conservato l'accento in monosillabi come quì, quà e l'apostrofo in un' articolo maschile davanti a vocale.

Ho usato le parentesi quadre con tre puntini per indicare le parole di difficile lettura; quelle racchiuse entro parentesi quadre sono la ricostruzione in base al contesto.

 

(1) Gabriella Biagi Ravenni e Dieter Schickling, Giacomo Puccini  Epistolario I 1877 – 1896, ed. Leo S. Olschki, Firenze 2015, p. XXIV - XXV.

(2) Ibidem, p. XXIV.

(3) Ibidem, p. XXIV.

 

 

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